Museo ISII dell'Informatica

Dal 1957 collezioniamo e restauriamo macchine storiche per ridare vita e mantenere la Storia nel tempo

Storia

L’idea di creare il Museo nasce nel 2008 quando fu necessario liberare un magazzino all’interno del quale vi erano dei vecchi calcolatori che inevitabilmente sarebbero stati eliminati.

Per questo abbiamo deciso di istituire un museo con il quale dare una memoria storica alla nostra scuola.

Obiettivi

L’obiettivo principale da raggiungere è ottenere una maggiore visibilità, infatti stavamo pensando di trasferire il museo nelle aule dove un tempo si trovava la vecchia libreria. Questo perché, dato che tali aule sono provviste di vetrate, permetterebbero di mostrare a chiunque durante le udienze il museo.

Marchi principali

Apple

Apple Inc. è un’azienda multinazionale statunitense che produce sistemi operativi, smartphone, computer e dispositivi multimediali, con sede a Cupertino, in California. È considerata una delle società tecnologiche Big Tech, assieme ad Amazon, Google, Microsoft, IBM e Meta.

Olivetti

Olivetti S.p.A. è una società italiana del Gruppo TIM che opera nel settore dell’informatica. In passato è stata una delle più importanti aziende al mondo nel campo delle macchine per scrivere, da calcolo e dell’elettronica.

IBM

L’International Business Machines Corporation, è un’azienda statunitense, la più anziana e tra le maggiori al mondo nel settore informatico.

Commodore

Commodore International Ltd (detta brevemente Commodore) è stata una società divenuta in seguito una holding gestoria multinazionale attiva tra il 1955 e il 1994 che ha operato principalmente nel settore dell’informatica e dell’elettronica produttrice di computer come il Commodore 64, il Commodore VIC-20 e il Commodore PET.

FAQ

Com'è stata vissuta questa esperienza?

Sicuramente abbiamo colto questa opportunità come un modo per restituire alla nostra scuola tutto quello che lei ci ha dato. 

Com'è stato allestito? Da dove provengono i pezzi?

Tutti gli strumenti presenti provengono dai laboratori di informatica ed elettronica; inoltre sono state effettuate delle donazioni di pezzi personali da parte di alcuni colleghi.

Chi ha collaborato alla concretizzazione di questo progetto?

Nella creazione sono stato aiutato da professori di indirizzi diversi che hanno operato sia sulla parte hardware, riparando gli elaboratori danneggiati, che sulla parte software, cercando i programmi, non più facili da reperire, necessari per il corretto funzionamento delle macchine.

Cosa succede quando un Elaboratore si danneggia? Può essere riparato?

Sul mercato non si trovano facilmente pezzi di ricambio: questo perché, inizialmente, ogni casa produttrice utilizzava un hardware “personalizzato” differente da qualsiasi altro, solo dopo si è iniziato a capire di uniformare il mercato per cui in molti casi è impossibile effettuare una riparazione. 

Durerà per sempre?

Il museo è destinato a deteriorarsi sia perché gli elaboratori “soffrono” rimanendo fermi, sia perché sono stati già tutti utilizzati, hanno parecchi anni quindi sono delicati.

Pure il mobilio del museo è particolare: di quali mobili si tratta e da dove provengono?

Il mobilio è stato restaurato, ma proviene interamente dalle aule dell’ISII. Per esempio, le cattedre su cui poggiano gli elaboratori erano parte delle vecchie bobinatrici che si trovavano in alcuni laboratori, ad esse è stato semplicemente tolto il castello superiore che era utilizzato per creare queste bobine. Questa scelta è stata fatta per creare un’ambiente congruente con l’età dei calcolatori e che, quindi, richiamasse “l’antico”

Crediti

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